Stracciata del Matese
Formaggio grasso, freschissimo (viene consumato fresco di giornata), a pasta semidura, cruda, filata, ottenuto da latte intero e crudo, di vacche di razze varie che popolano gli allevamenti del territorio. Il suo nome deriva dal gesto del casaro di stracciare la pasta quando dà la forma al prodotto. Viene prodotto tutto l’anno nel territorio montuoso del Matese casertano, nei comuni di San Gregorio Matese e Castello del Matese (CE). A differenza dalla Stracciata irpina, il formaggio ha una maggiore consistenza (solida e strutturata, anche se caratterizzata da abbondante latticello) e una diversa forma. Si presenta come un “cordone appiattito leggermente arrotolato”, con dimensioni variabili, di diametro di 4÷6 cm e peso che di solito non supera 1 Kg. La superficie è coperta da una “pelle” bianca, liscia e lucida, tenera ed elastica; la pasta è di colore bianco-panna, compatta, omogenea, con struttura leggermente fibrosa, tenera e abbastanza elastica, che al taglio secerne liquido; il sapore è dolce e delicato; odore/aroma di intensità bassa e persistenza media, con forte riconoscimenti di lattico fresco (latte fresco). Si consuma in purezza, o accompagnato a verdure fresche, condito con olio EVO e accostato a pane casereccio. Può essere tagliato a tocchetti ed impiegato nella preparazione di piatti tipici. Si abbina a vini bianchi, morbidi, di medio corpo, moderatamente caldi (es. DOCG Greco di Tufo, DOCG Fiano di Avellino, DOC Falanghina del Sannio, ….)
Italia
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