Lombardia
Motelì
Formaggio tipico della Valle Camonica, in provincia di Brescia, a coagulazione termico-presamica, grasso, a pasta molle, cruda, a breve stagionatura, prodotto nei mesi da gennaio ad ottobre con latte caprino crudo e intero. Il Motelì è simile a un cacio-ricotta, ottenuto dal latte intero di capra Bionda dell’Adamello. Tipica della Valle Camonica, questa razza è stata di recente riconosciuta come autoctona dalla Comunità Europea, nonché soggetta a pericolo d’estinzione e gelosamente tutelata dagli allevatori della zona. Il latte prodotto è l’elemento base per altri gustosi formaggi della provincia di Brescia, quali: Fatulì, Stael e Cadolet di capra.
Di forma tronco-conica o cilindrica, il Motelì ha dimensioni variabili, uno scalzo di 9 cm e un peso di 0,400÷0,500 g; è privo di crosta; la pasta è di colore bianco candido, morbida ed elastica; il sapore è gradevole, dolce, leggermente acido; con riconoscimenti di lattico acido (yogurt), animale (ircino) e aromatizzato (se con erbe/spezie in superficie). Sebbene poco diffusa ne esiste anche una variante affumicata. Il motelì, come i caprini freschi, si consuma preferibilmente come antipasto, ad esempio abbinato al fungo Amanita Cesarea crudo, tagliato a fette sottili, con poco olio sale e pepe, oppure abbinato a porcini freschi e sodi, oppure ancora spalmato su crostini di pane con l’aggiunta di olio e timo. In cucina si presta molto bene per condire piatti di pasta appena scolata, con una mousse a base di caprino, salmone e tartufo, oppure una mousse con tonno dragoncello e rosmarino, o ancora con sedano e peperone, …. Il motelì si abbina piacevolmente con un buon vino rosso corposo del territorio ottenuto da varie uve diverse (es. l’erbanno, un biotipo locale del lambrusco Maestri, oppure un taglio di merlot e cabernet franc, oppure ancora dal ciàss negher, l’equivalente della Schiava nera o della Schiava lombarda)