Dalla Valdemone, la Val di Mazara e la Val di Noto si effettuerà un percorso di sapori di profumi e di cultura gastronomica radicata nel patrimonio del territorio siciliano.
La cucina siciliana è un trionfo di colori, sapori, odori che una volta conosciuti sarà difficile dimenticare.
Hanno origini lontane e si sono arricchite, contaminandosi, nel corso dei secoli, delle varie dominazioni subite.
I greci, i romani, gli arabi, gli ebrei, i normanni, gli spagnoli hanno lasciato un segnale forte nell’arte culinaria che, dai nostri popoli, è stato valorizzato e portato a cultura gastronomica, in una forma splendida di arte, lontana dalla mediocrità e dall’improvvisazione.
La cucina siciliana si colloca in una realtà storico-geografica estremamente diversificata e tuttavia abbastanza coincidente con le tre valli, dei quali gli arabi si servirono per amministrare l’Isola.
Ad oriente la Valdemone, al centro la Val di Noto, ad occidente la Val di Mazara.
La Valdemone di matrice greco-bizantina con impostazione marinara, semplice ed equilibrata che si ricollega a un passato in cui la necessità imponeva di valorizzare i pochi ed inadeguati prodotti di una terra aspra.
La Val di Noto, la più fertile dell’isola, si rivelò subito adatta alla coltivazione della patata e del pomodoro, importati dalle Americhe insieme al cacao, e si trovò pertanto nelle migliori condizioni per assimilare e sviluppare il barocchismo alimentare della cucina iberica.
La Val di Mazara, sotto l’influenza punica, sviluppò una gastronomia di tradizione nordafricana, ricca di contrasti, spezie e aromi.
Molte ricette così iniziano “Rosolate in padella il battuto di cipolla, aglio, sedano e carote…” e alla fine ci donano un tempo ritrovato.
La memoria si riempie di odori e di sapori, e ci trasporta in quel mondo di ieri che ciascuno di noi vorrebbe non dimenticare mai.
Gli odori e i sapori sono brandelli di sogno nei sentieri della memoria e se vengono dimenticati perdiamo anche una parte di noi stessi.
